| Sara guardava fuori dal finestrino… si vedevano solo nuvole… Sara era così felice che avrebbe potuto camminarci sopra. Per calmarsi un po’ prese l’ipod dallo zaino e l’accese… ascoltò un po’ 50 cent sperando che il beat martellante le riempisse la testa e le impedisse di pensare… ma non servì a nulla, anzi le venne voglia di ballare! Allora abbassò il volume , prese una rivista e iniziò a sfogliarla… ma non le interessava veramente… era piena di foto di modelle su spiagge tropicali, paesaggi di montagna e foto di hotel sfarzosissimi... chiuse il giornale e poggiò la testa al finestrino… ancora una volta pensò “che bello! Ancora non ci credo… se è un sogno non svegliatemi!!” Guardò l’orologio… erano già le 12… erano passate già cinque ore… sarebbe arrivata in serata, e il giorno dopo avrebbe iniziato il giro turistico… il torneo sarebbe stato la settimana dopo… e Sara non vedeva l’ora… si immaginava il livello dei concorrenti, un livello che lei reputava irraggiungibile… magari avrebbe potuto parlare con qualcuno, e scoprire che anche lui aveva iniziato in una piccola scuola di un piccolo paesino, per poi lavorare in tv e vari corpi di ballo. Ma senza dubbio non era così… lei ballava nel tempo libero… a lei la prospettiva di ballare per professione era preclusa… aveva iniziato tardi, e i suoi genitori le avevano sempre chiesto tanto per quanto riguarda la scuola… e lei non li aveva mai delusi: erano buoni con lei… e così aveva imparato a non avere troppi sogni… e aveva soffocato quelli che aveva… aveva imparato che molti sono fatti per rimanere chiusi nei cassetti… avrebbe studiato, avrebbe reso i suoi genitori fieri di lei… sarebbe diventata una professoressa o una dottoressa, magari continuando a ballare nel tempo libero… ma il suo sogno era diventare qualcuno. Ballare davanti a un pubblico, che rimanesse incantato dai disegni che faceva con il corpo, dalle storie che raccontava, da come il suo corpo si fondeva con la musica fino a diventare una sola cosa… Con questi pensieri nella testa, piano piano si addormentò. Sognò di ballare per un pubblico. Il pubblico urlava un nome. La folla era eccitata, e l’eccitazione della folla la gasava… dava sempre di più...e il pubblico pretendeva sempre di più… ormai lei non pensava più…
Sara non la voleva sentire… perché, perché quella voce la disturbava? Voleva soltanto dormire, continuare a sognare… una voce metallica, da un altoparlante, disturbata. Sara si girò verso il finestrino e aprì gli occhi…c’era qualcosa che non andava… si muoveva tutto “si avvisano i signori passeggeri che stiamo attraversando una turbolenza, abbiamo una leggera avaria” “ma cosa…” il passeggero accanto a lei, un signore di mezza età le sfiorò un aspalla. “signorina, la maschera” Sara alzò lo sguardo… una mascherina di plastica pendeva a pochi centimetri dal suo volto… la afferrò e se la mise. “che cosa succede?” “ne so quanto lei” Aveva paura… che cosa stava succedendo? Non voleva morire in un incidente aereo… tutto si muoveva , l’aereo sbandava, il volo insicuro. “Sara stai bene???”I suoi la chiamavano da tre file più avanti “siii” Pensò ai suoi amici, a Chiara, a Danilo…, ai suoi compagni di classe… per uno stupido concorso di hip hop li avrebbe persi per sempre.. no non poteva morire, si sarebbe salvata, l’aereo sarebbe atterrato e lei sarebbe scesa a terra correndo e piangendo.. dopotutto gli altoparlanti avevano detto “leggera avaria” non era nulla di serio, era tutto sotto controllo… Girò la testa e guardò fuori al finestrino… respirando lentamente per calmarsi… un urlo le uscì dalla gola.
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